Descrizione
A seguito di numerose vicende belliche caratterizzanti l’inizio del secondo Millennio, i Vicentini acquistano da Ottone di Montegalda tutto il terreno di Montegaldella per l’edificazione di un castello vero e proprio. La costruzione (1176) risulterebbe contemporanea al castello di Montegalda, edificato dai Vicentini a difesa dei confini verso Padova. Il castello di Montegaldella viene distrutto da Cangrande della Scala nel 1314 mediante incendio. Nel XVII secolo la nobile famiglia Conti, già proprietaria di cospicui poderi a Montegaldella, decide di costruire il proprio palazzo sulla medesima area. La villa viene edificata, anche se non interamente, dal conte Piero Conti nell’anno 1622 e dai suoi discendenti. Successivamente l’opera risulta mutata da manomissioni ottocentesche che ne realizzano la radicale ristrutturazione con l’aggiunta del parco, tuttora conservato. In seguito il palazzo fu ampliato da Luigi Dalla Vecchia nell’Ottocento. Di originale resta la bella loggia corinzia. L’attico è ottocentesco, però le statue appartengono al primitivo edificio. Il parco è delimitato da un ampio muro di cinta, dalle barchesse e dalle adiacenze.
Di raffinata eleganza, le cancellate di ferro battuto, specie quelle alle estremità dei portici, sono considerate tra le più preziose del Settecento veneto. Nel giardino si trovano numerose statue delle maschere del Teatro Italiano del Settecento attribuite a Orazio Marinali e alla sua bottega. Dietro il palazzo si trova la “Ruota” o “Macchina piramidale”, un colossale gruppo scultoreo del Marinali arricchito da vivaci putti, figure di animali, da pregiati bassorilievi raffiguranti i quattro Continenti della terra, quattro vegliardi che rappresentano i quattro fiumi e figure femminili con ai piedi i simboli evangelici per indicare la diffusione della religione cristiana. Sulla sommità del gruppo marmoreo spiccano due figure mitologiche, una delle quali è sicuramente Giove. La cappella, che sorge al di fuori della recinzione del parco, è del 1741 e conserva una pala di Giambettino Cignaroli “ Martirio di S. Eurosia” e statue di santi di Marinali.